TStyle – Notizie su Tecnologia e Innovazione Logo TStyle – Notizie su Tecnologia e Innovazione
Home » Gadget e Curiosità » Foxleaf l’hi-tech bra contro i sintomi dei farmaci antitumorali

bra

cancro

hi-tech

medicina

Foxleaf l’hi-tech bra contro i sintomi dei farmaci antitumorali

Da Redazione

Marzo 16, 2015

Facebook
Twitter
Whatsapp
Foxleaf l’hi-tech bra contro i sintomi dei farmaci antitumorali

Arriva dall’Inghilterra un nuovo wearable, Foxleaf, il reggiseno in grado di rilasciare gradualmente un farmaco anti tumorale prescritto alle donne affette da cancro, il tamoxifene. Normalmente assunto per via orale e per un lungo periodo di tempo, il tamoxifene può causare degli effetti collaterali quali nausea, vampe di calore e innalzamento di pressione, giusto per citare i sintomi più lievi.

Da qui nasce l’idea di una studentessa britannica dell’università di Saint Martin, Sarah Da Costa, di un hi-tech bra che rilascia direttamente nel corpo il medicinale anti-cancro. L’indumento rivoluzionario contiene al suo interno tamoxifene in inserti di micro capsule morbidi. Il calore del corpo, il sudore e il contatto continuo tra la pelle e il tessuto, determinano la rottura delle particelle e il rilascio della giusta quantità di farmaco, che viene pian piano assorbito dalla pelle durante il giorno.

Foxleaf non è il primo hi-tech bra, basti pensare a iTBra della startup Cyrcadia Health, che dotato di sensori di temperatura insieme a un algoritmo riesce a rilevare il cancro al seno prima ancora che ci si sottoponga ad una mammografia.

In nessun caso si tratta di sostituire il consulto medico, ma la potenzialità di Foxleaf è quella di ridurre sensibilmente gli effetti del trattamento. Applicando il farmaco a livello locale, infatti, anche il fegato si sforzerebbe di meno rispetto alle terapie orali.

Con il contributo di Ipsita Roy docente all’università di Westminister, esperta in biotecologie microbiche verrà studiato il rilascio di farmaco prima di iniziare gli studi preclinici.
L’intenzione della Da Costa è quello di vedere se una simile tecnologia può essere applicata in altri indumenti o biancheria per curare anche altre patologie, mirando specificamente ai punti affetti, senza che l’intero organismo assuma il farmaco.

Di certo una bella sfida, che potrebbe spingere la medicina verso nuove frontiere.


Facebook
Twitter
Whatsapp

Redazione

Articoli correlati

lavoro

Cos’è un Chatbot Whatsapp e perché un’impresa dovrebbe integrarlo

Novembre 06, 2024

lavoro

Gadget Aziendali: Idee e Utilità per la Promozione del Tuo Brand

Luglio 19, 2024

lavoro

Lavora con comfort e stile: vesti il tuo team con personalità

Maggio 05, 2024