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Digital Tax, una tassa per la Silicon Valley
Da Redazione
Settembre 16, 2015
Apple e Google nel mirino del governo, ovvero non direttamente e mai citati, ma sarebbero alcuni dei soggetti che potrebbero essere colpiti da una futura Digital Tax. Il presidente del consiglio Matteo Renzi, si è recentemente espresso a favore dell’introduzione di una Digital Tax entro il 2017. Lo spirito della nuova legge sarebbe quello di costringere i giganti digitali che hanno sede al di fuori dello stato Italiano a pagare una tassa nei luoghi dove si effettuano le transazioni.
In altre parole aziende come Google ed Apple e tutti gli altri che hanno sede all’estero, dovrebbero pagare allo stato italiano una tassa sulle transazioni effettuate. L’impianto della legge esiste già e porta la firma di Stefano Quintarelli e Giulio Cesare Sottanelli appartenenti a Scelta Civica.
Il testo è abbastanza chiaro quando dice:
“con la nuova modalità di tassazione, invece, per rendere il quadro della modifica, le multinazionali con sede all’estero dovrebbero scegliere se subire un prelievo del 25% sui ricavi ottenuti in Italia o se, a fronte del rischio automatico di segnalazione della presenza digitale da parte degli stessi intermediari, dichiarare la stabile organizzazione, facendo un bilancio vero con i ricavi qui realizzati e la quota di costi consolidati attribuibile.”
La proposta è dunque di applicare una ritenuta alla fonte da parte degli stessi intermediari finanziari in presenza di una nuova transazione. In altre parole le banche tratterrebbero un 25% sul valore economico dell’acquisto a meno che le stesse società non decidano di aprire una sede in Italia e dunque assoggettarsi al regime fiscale italiano..
La nuova legge si applicherebbe ai soggetti che per un periodo di tempo superiore ai 6 mesi hanno superato i 5 milioni di euro di entrate provenienti dall’Italia.
Le reazioni dal mondo politico e finanziario sono contrastanti. In molti interpretano le dichiarazioni del presidente come una stoccata all’Europa, un pungolo in attesa di una legge comunitaria. Lo stesso Renzi ha detto:
“Stiamo aspettando da due anni che ci sia una legge europea” sottolienando che comunque il gettito atteso da questa nuova legge non sarà sufficiente a risollevare l’economia, ma che si tratta piuttosto di giustizia sociale
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